Herpes equino: tra le principali malattie contro cui vaccinare i cavalli
L'herpes equino, è una malattia virale altamente contagiosa che colpisce cavalli, asini e altri equini. Esistono diversi tipi di EHV, con i più comuni e significativi essendo EHV-1 ed EHV-4. L'EHV può causare una varietà di problemi di salute, tra cui malattie respiratorie, aborti nelle fattrici, e disturbi neurologici gravi noti come mieloencefalopatia da herpesvirus equino (EHM).
I sintomi variano a seconda del tipo di infezione e possono includere febbre, tosse, secrezione nasale, difficoltà respiratorie e, nei casi di EHM, incoordinazione e paralisi. La trasmissione del virus avviene principalmente attraverso il contatto diretto tra cavalli o tramite l'inalazione di aerosol contenenti il virus. La gestione e la prevenzione dell'herpes virus equino si basano su pratiche di biosicurezza rigorose, isolamento dei cavalli infetti e vaccinazioni periodiche.
HERPES EQUINO
Nelle precedenti puntate abbiamo parlato delle vaccinazioni per la prevenzione dell’influenza equina e del tetano, in quest’ultima parte affrontiamo l’’infezione da Herpes equino, che negli equini è una malattia contagiosa e può manifestarsi con patologie respiratorie, aborti e encefaliti.
La forma respiratoria è ampiamente diffusa fra i puledri che nei primi mesi dopo lo svezzamento possono venire colpiti anche in misura molto elevata; per la maggior parte dei casi queste infezioni si manifestano con sintomi modesti e possono anche passare inosservate ai proprietari. Il patogeno responsabile di questa malattia si diffonde per via aerogena; altra fonte di contagio è rappresentata dal contatto con i feti abortiti e i liquidi fetali infetti. Quando la forma respiratoria è invece più consistente, si manifesta in modo acuto, con rialzo della temperatura e i sintomi sono quelli di una rinofaringite – tracheobronchite.
L’aborto causato da Herpes equino invece si manifesta, per il 90% dei casi, negli ultimi quattro mesi di gestazione. Se i feti vengono colpiti nelle ultime settimane di gravidanza, possono nascere soggetti vivi, ma destinati a soccombere per le gravi lesioni ai polmoni, al fegato e ad altri organi interni. La malattia neurologica è una forma sporadica che si manifesta con turbe della stazione e della deambulazione; di solito sono presenti disturbi della minzione.
La prognosi può essere favorevole se i soggetti colpiti riescono a mantenere la stazione quadrupedale, mentre sono molto basse le possibilità di sopravvivenza in caso di decubito permanente. La morte sopraggiunge per congestione polmonare, polmonite, atonia e/o invaginamento intestinale, rottura della vescica.
Esistono dei vaccini contro questa malattia; i piani vaccinali consigliati sono molto variabili a seconda del paese, del tipo di vaccino usato.
Personalmente penso si possa eseguire una prima somministrazione ai puledri dopo il quinto mese di vita, utilizzando un vaccino spento. Il richiamo, come di consueto, va eseguito dopo 21-92 giorni. A questo punto si può continuare con richiami annuali o semestrali; la decisione va presa dal proprietario e dal Medico Veterinario curante al momento della pianificazione della gestione sanitaria della scuderia tenendo conto dell’attività che svolgono gli animali, e quindi degli spostamenti a cui sono soggetti, alle possibilità di contatto con equini esterni e via via discorrendo.
Per quanto riguarda le fattrici lo schema vaccinale consigliato prevede richiami, durante la gestazione, al quinto, settimo e nono mese.
Nel caso degli stalloni, è molto importante sapere se i soggetti sono vaccinati contro l’Herpes equino in quanto per poter operare come riproduttori sono sottoposti all’esame sierologico per questo virus e, se risultano sieropositivi (che è quasi la norma) ci deve essere una certificazione che il soggetto è stato sottoposto a profilassi vaccinale (a cui appunto viene ricondotta la sieropositività). Quindi è molto importante far annotare con esattezza dal Medico Veterinario tutte le vaccinazioni eseguite contro l’Herpes equino sul passaporto/documento dello stallone.
Esistono associazioni di vaccini anche per quanto riguarda l’influenza e la malattia da herpes equino. Ancora una volta, sarà compito di ogni Medico Veterinario decidere insieme al proprietario che schema vaccinale adottare. Ci sono poi altri vaccini, non disponibili però in Italia, contro malattie come l’Adenite Equina, la Rabbia, l’Arterite Virale e alcune altre patologie equine.
Quindi, se è vero che "prevenire è meglio che curare", vale davvero la pena di proteggere i nostri cavalli da queste insidiose malattie!
Leggi tutti i nostri articoli di pronto soccorso.
L'herpes equino, è una malattia virale altamente contagiosa che colpisce cavalli, asini e altri equini. Esistono diversi tipi di EHV, con i più comuni e significativi essendo EHV-1 ed EHV-4. L'EHV può causare una varietà di problemi di salute, tra cui malattie respiratorie, aborti nelle fattrici, e disturbi neurologici gravi noti come mieloencefalopatia da herpesvirus equino (EHM).
I sintomi variano a seconda del tipo di infezione e possono includere febbre, tosse, secrezione nasale, difficoltà respiratorie e, nei casi di EHM, incoordinazione e paralisi. La trasmissione del virus avviene principalmente attraverso il contatto diretto tra cavalli o tramite l'inalazione di aerosol contenenti il virus. La gestione e la prevenzione dell'herpes virus equino si basano su pratiche di biosicurezza rigorose, isolamento dei cavalli infetti e vaccinazioni periodiche.
HERPES EQUINO
Nelle precedenti puntate abbiamo parlato delle vaccinazioni per la prevenzione dell’influenza equina e del tetano, in quest’ultima parte affrontiamo l’’infezione da Herpes equino, che negli equini è una malattia contagiosa e può manifestarsi con patologie respiratorie, aborti e encefaliti.
La forma respiratoria è ampiamente diffusa fra i puledri che nei primi mesi dopo lo svezzamento possono venire colpiti anche in misura molto elevata; per la maggior parte dei casi queste infezioni si manifestano con sintomi modesti e possono anche passare inosservate ai proprietari. Il patogeno responsabile di questa malattia si diffonde per via aerogena; altra fonte di contagio è rappresentata dal contatto con i feti abortiti e i liquidi fetali infetti. Quando la forma respiratoria è invece più consistente, si manifesta in modo acuto, con rialzo della temperatura e i sintomi sono quelli di una rinofaringite – tracheobronchite.
L’aborto causato da Herpes equino invece si manifesta, per il 90% dei casi, negli ultimi quattro mesi di gestazione. Se i feti vengono colpiti nelle ultime settimane di gravidanza, possono nascere soggetti vivi, ma destinati a soccombere per le gravi lesioni ai polmoni, al fegato e ad altri organi interni. La malattia neurologica è una forma sporadica che si manifesta con turbe della stazione e della deambulazione; di solito sono presenti disturbi della minzione.
La prognosi può essere favorevole se i soggetti colpiti riescono a mantenere la stazione quadrupedale, mentre sono molto basse le possibilità di sopravvivenza in caso di decubito permanente. La morte sopraggiunge per congestione polmonare, polmonite, atonia e/o invaginamento intestinale, rottura della vescica.
Esistono dei vaccini contro questa malattia; i piani vaccinali consigliati sono molto variabili a seconda del paese, del tipo di vaccino usato.
Personalmente penso si possa eseguire una prima somministrazione ai puledri dopo il quinto mese di vita, utilizzando un vaccino spento. Il richiamo, come di consueto, va eseguito dopo 21-92 giorni. A questo punto si può continuare con richiami annuali o semestrali; la decisione va presa dal proprietario e dal Medico Veterinario curante al momento della pianificazione della gestione sanitaria della scuderia tenendo conto dell’attività che svolgono gli animali, e quindi degli spostamenti a cui sono soggetti, alle possibilità di contatto con equini esterni e via via discorrendo.
Per quanto riguarda le fattrici lo schema vaccinale consigliato prevede richiami, durante la gestazione, al quinto, settimo e nono mese.
Nel caso degli stalloni, è molto importante sapere se i soggetti sono vaccinati contro l’Herpes equino in quanto per poter operare come riproduttori sono sottoposti all’esame sierologico per questo virus e, se risultano sieropositivi (che è quasi la norma) ci deve essere una certificazione che il soggetto è stato sottoposto a profilassi vaccinale (a cui appunto viene ricondotta la sieropositività). Quindi è molto importante far annotare con esattezza dal Medico Veterinario tutte le vaccinazioni eseguite contro l’Herpes equino sul passaporto/documento dello stallone.
Esistono associazioni di vaccini anche per quanto riguarda l’influenza e la malattia da herpes equino. Ancora una volta, sarà compito di ogni Medico Veterinario decidere insieme al proprietario che schema vaccinale adottare. Ci sono poi altri vaccini, non disponibili però in Italia, contro malattie come l’Adenite Equina, la Rabbia, l’Arterite Virale e alcune altre patologie equine.
Quindi, se è vero che "prevenire è meglio che curare", vale davvero la pena di proteggere i nostri cavalli da queste insidiose malattie!
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