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La morfologia del cavallo

corpo del cavallo
corpo del cavallo

Il corpo del cavallo, nelle sue linee generali, può essere suddiviso in quattro parti: la testa, il collo, il tronco e gli arti.

TESTA
La testa accoglie nel suo interno, in un'apposita cavità, gli organi che nel loro complesso costituiscono il sistema nervoso centrale, e rappresentano la stazione di partenza di ogni impulso vitale. Inoltre nella testa hanno sede i principali organi di senso; da ciò si comprende l'importanza che essa ricopre nell'economia funzionale dell'animale ma anche da un punto di vista estetico riveste particolare rilievo, contribuendo a caratterizzare con i suoi tratti il soggetto sia come individuo sia come rappresentante di una determinata razza.
Nella testa si possono distinguere le seguenti regioni esterne: 

  • sincipite, posto alla sommità e situato tra le due orecchie; vi ha sede l'attaccatura di un insieme di crini che si riversano sulla fronte prendendo nome di ciuffo; 
  • occipite, detto anche nuca, localizzato tra il sincipite e il collo; 
  • regione auricolare, bilaterale rispetto al sincipite e sede degli organi dell'udito e dell'equilibrio; nella sua parte esterna è rappresentata dai padiglioni auricolari; 
  • regione parotidea, bilaterale e situata al di sotto della base delle orecchie e al di sopra della gola, ai limiti della testa con il collo; 
  • regione frontale, si estende nella parte anteriore della testa, in alto, compresa tra il sincipite, gli occhi, le tempie e il margine superiore del naso; 
  • regione delle tempie, si estende ai due lati della testa sopra agli occhi e al di sotto delle orecchie, compresa tra queste regioni e la fronte, anteriormente, e le parotidi, posteriormente; 
  • fosse sopraorbitali, dette anche fontanelle, depressioni circolari situate al di sopra delle orbite oculari fra la fronte e le tempie; si fanno molto evidenti nei soggetti vecchi o malnutriti; 
  • regione oculare, costituita dagli occhi, dalle palpebre, dalla membrana nittitante e dall'apparato lacrimale; 
  • regione nasale, delimitata superiormente dalla fronte, lateralmente dalle regioni oculari e dalle guance, e nella parte inferiore dal labbro superiore; in essa distinguiamo una porzione posta subito al di sotto della fronte, detta radice del naso, ed una che si estende in senso longitudinale dall'alto in basso, che prende il nome di dorso del naso e che termina con la punta del naso ai lati della quale si trovano le narici, al cui margine dorsale si riscontrano due della pelle che terminano a fondo cieco e vengono dette false narici; 
  • regione delle guance, bilaterale e compresa tra la regione oculare, il naso, le labbra e delimitata posteriormente dalle ganasce, corrisponde sul piano scheletrico all'osso mascellare; 
  • regione delle ganasce, bilaterale e posta tra le tempie, l'occhio e la regione sottorbitale, le guance e la regione parotidea, ha come base scheletrica l'osso mandibolare; nella parte ventrale le due ganasce sono separate da un solco, detto canale delle ganasce, sede di numerose ghiandole; 
  • regione labiale, costituita dal labbro superiore e dal labbro inferiore che delimitano l'apertura della cavità orale; il labbro superiore è più sviluppato e in esso è localizzato l'organo del tatto, mentre quello inferiore ha una parte rilevata, detta barbozza.

    La bocca internamente è delimitata da una parte superiore, il palato, due laterali e una inferiore. La porzione posteriore della bocca è costituita dalle fauci.
    All'interno delle fauci, il velo pendulo è conformato in modo da consentire al cavallo di respirare solo attraverso il naso.
    Il collo unisce la testa al tronco, e in esso si nota un margine superiore o cervicale lungo il quale ha sede l'attaccatura della criniea, e uno inferiore detto gola.
    Presenta inoltre due facce laterali, che verso il basso e in senso longitudinale sono percorse dal canale giugulare lungo il quale scorrono le vene giugulari, sede di elezioni per iniezioni endovenose, febloclisi, salassi e trasfusioni di sangue.
    Il collo riveste una grande importanza nell'animale in movimento perché, agendo con la testa da bilanciere, assicura stabilità ed equilibrio al cavallo nelle sue diverse andature.

TRONCO
si possono distinguere le seguenti regioni esterne del corpo del cavallo:

  • regione del garrese, posta al di sopra delle spalle e del torace tra il collo e il dorso; 
  • dorso, situato superiormente al torace fra il garrese e la regione lombare; 
  • regione lombare, situata tra il dorso, la groppa, le anche e i fianchi; 
  • groppa, posta tra i lombi, l'attaccatura della coda e le anche; 
  • coda, la cui base scheletrica è rappresentata dalle vertebre coccigee; dotata di grande mobilità e ricoperte da crini molto lunghi costituisce uno strumento di difesa contro gli insetti; 
  • petto, costituito dalla parte anteriore del torace, si estende dal tratto inferiore della base del collo che delimita la gola, alle ascelle e al margine inferiore del costato; posteriormente alle ascelle prende anche il nome di regione del passaggio della cinghia; la sua base scheletrica è rappresentata dallo sterno e dalle cartilagini costali; 
  • costato, bilaterale, parte di torace posta al di dietro del collo e al di sopra del petto, nella sua parte anteriore risulta ricoperto dalla spalla che gli sovrappone; superiormente è limitato dalle regioni del garrese e del dorso, e posteriormente dai fianchi e dall'addome; la sua base scheletrica è data dalle costole, diciotto per lato, delle quali solo le prime otto si uniscono per mezzo delle cartilagini costali allo sterno (costole vere), mentre le rimanenti sono fluttuanti (costole false). Le costole in alto si articolano con le diciotto vertebre toraciche, che fanno seguito alle sette vertebre cervicali che costituiscono la base scheletrica del collo; alle vertebre toraciche, che con le loro apofisi spinose fanno da supporto al garrese e al dorso, fanno seguito sei vertebre lombari, cinque sacrali in corrispondenza della groppa e da diciassette a diciannove coccigee; 
  • anche, situate di lato rispetto alla groppa in corrispondenza delle tuberosità iliache; 
  • fianchi, bilaterali, delimitati dai lombi, dal costato, dal ventre e dalle anche; 
  • regione addominale, posta tra il costato e i fianchi; il limite posteriore di questa regione, nella piega formata dall'attaccatura degli arti, è detto inguine; 
  • ano, apertura terminale del tubo digerente posta al di sotto della coda; 
  • perineo, regione che si estende dall'ano allo scroto nei maschi, e dalla vulva alle mammelle nelle femmine; 
  • organi genitali esterni, costituiti nei maschi dal pene e dai testicoli, ricoperti rispettivamente dal prepuzio e dallo scroto, nelle femmine sono rappresentati invece dalla vulva e dalle mammelle.

ARTI
Gli arti nel corpo del cavallo si distinguono in anteriori e posteriori; se considerati a coppie costituiscono un bipede. Abbiamo quindi un bipede anteriore (i due arti anteriori), un bipede posteriore (arti posteriori), un laterale destro (arti anteriore e posteriore destri), un bipede laterale sinistro (arti anteriore e posteriore sinistri), un diagonale destro (arto anteriore destro e arto posteriore sinistro) e infine un bipede diagonale sinistro (arto anteriore sinistro e arto posteriore destro).
Nell' arto anteriore si possono distinguere le seguenti regioni esterne :

  • spalla, sul piano scheletrico corrisponde alla scapola, della quale segue l'inclinazione estendendosi dal garrese in avanti e dall'alto verso il basso: il punto di articolazione della spalla con il braccio prende il nome di punta della spalla. Nei soggetti decisamente dolicomorfi l'angolo formato dalla spalla con il braccio, o più precisamente dai segmenti ossei corrispondenti (scapola e omero), tende ad aprirsi assumendo la spalla una direzione più dritta che ne riduce la normale inclinazione; 
  • braccio, la cui base scheletrica è rappresentata dall'omero; 
  • regione del cubito, compresa tra il braccio e l'avambraccio corrispondendo all'estremità superiore dell'ulna; 
  • avambraccio, continuazione della regione del cubito, assume un andamento verticale e si estende fino al ginocchio; nella faccia interna presenta una formazione cornea, detta castagnetta, che rappresenterebbe le vestigia del primo dito; la sua base scheletrica è costituita da radio e ulna; 
  • ginocchio, compreso tra l'avambraccio e lo stinco, la base scheletrica è rappresentata dalle estremità del radio, in alto, e dei metacarpi in basso; 
  • stinco, si estende tra il ginocchio e il nodello e ha come base scheletrica l'osso metacarpeo principale e i due accassori, detti ditini, che rappresentano il residuo del secondo e quarto dito; nella faccia posteriore di questa regione si possono distinguere nettamente i tendini dei muscoli flessori che rivestono grande importanza nella dinamica dell'animale. Sempre nella faccia posteriore e lateralmente ai tendini si può rilavare alla palpazione un altro organo molto importante, il legamento sospensore del nodello, che viene in ausilio ai tendini nella delicata fase dell'appoggio del piede; 
  • nodello, corrisponde all'articolazione dello stinco con il pastorale; nella sua faccia posteriore presenta un ciuffo di peli detto barbetta; 
  • pastorale, si estende fra il nodello e il piede, la sua base scheletrica è data dalla parte terminale dalla parte terminale della prima falange e dalla metà superiore della seconda; 
  • corona, zona di limitazione del pastorale con lo zoccolo; 
  • piede, rappresenta l'estremo inferiore dell'arto; esternamente si presenta protetto da una scatola cornea, detta unghia o zoccolo, in cui possiamo distinguere una parete laterale inclinata verso l'esterno, costituita dalla muraglia, e una base rappresentata dalla suola e dal fettone. La suola è una lamina cornea, la cui faccia esterna si presenta concava e si continua con il fettone che in essa si insinua ;questo è una formazione cornea abbastanza spessa, ma in minor consistenza rispetto alle altre arti esterne dello zoccolo, essendo dotato di una notevole elasticità che consente di ammortizzare le forti pressioni esercitate sul piede nell'appoggio. Internamente allo zoccolo dobbiamo registrare la presenza del tessuto cheratogeno avente la funzione di produrre la sostanza cornea, e del cuscinetto plantare, organo elastico destinato ad attutire le pressioni esercitate dal peso corporeo.

Nell' arto posteriore si possono distinguere le seguenti regioni caratteristiche:

  • coscia, la cui base scheletrica è il femore; la parte posteriore è più muscolosa e prominente è detta natica, e in corrispondenza della tuberosità ischiatica assume una forma appuntita (punta della natica); 
  • grassella, regione corrispondente alla rotula, che si estende tra la coscia e la gamba; 
  • gamba, posta tra la grassella e il garretto, sul piano scheletrico corrisponde alla tibia e al perone ; 
  • garretto, regione compresa tra la gamba e lo stinco, corrisponde alle ossa del tarso, in corrispondenza di un osso del tarso, prende una forma appuntita sulla quale va a inserirsi il tendine di Achille.

Le regioni poste al di sotto del garretto sono analoghe a quelle dell'arto anteriore.
Le ossa degli arti si articolano tra di loro consentendo il movimento dell'animale; il punto di congiunzione tra i vari segmenti ossei prende il nome di articolazione e risulta costituita oltre che dalle estremità degli stessi, da una capsula articolare e da alcuni legamenti svolgenti azione di contenimento. La capsula articolare è internamente rivestita da una membrana seriosa detta sinoviale che secerne un liquido vischioso avente funzione lubrificante.

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