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Foresta pluviale amazzonica

È utile quindi raccogliere informazioni sulla temperatura dell'acqua, sulle condizioni di luce e corrente, sul tipo di fondo, sulla struttura e le caratteristiche della riva, il tipo di alghe e piante presenti del biotopo che intendiamo realizzare.

L'AMBIENTE NATURALE
Il Rio delle Amazzoni e la rete sterminata di rivi, torrenti, fiumi, paludi, foreste inondate, laghi e lagune formano il maggiore e più variegato bacino idrografico della Terra.
Questo grande fiume nasce da un ruscello sul monte Huagro nelle Ande peruviane, a più di cinquemila metri di altezza, e scorre per 6518 chilometri, prima di arrivare alla foce, toccando sei Paesi: Perù, Ecuador, Bolivia, Venezuela, Colombia, Brasile.
Per orientarsi nel dedalo dei suoi affluenti, è utile dividere le acque appartenenti al bacino del Rio delle Amazzoni in base al colore che, oltre a indentificarne la provenienza, dà un'informazione immediata sulla composizione dei suoli d'origine e sulla possibilità di vita dei vari organismi acquatici.
Le acque dei fiumi amazzonici presentano tre principali tipologie:

White Water (acque bianche): acque fangose con molto materiale in sospensione che provengono da aree con intensa erosione. Sono acque ricche di sali minerali disciolti, neutre o leggermente alcaline. Appartengono a questa categoria l'Ucayali- Solimões, il Putamayo, lo Japurá, il Napo e il Madeira; quindi la maggior parte del corso del Rio delle Amazzoni ha acque bianche.
Clear Water (acque chiare): acque trasparenti provenienti da affluenti che hanno origine da sud come il Tapajos e lo Xingù e attraversano bianche terre sabbiose colorandosi di un tenue verde-azzurro. Dal punto di vista chimico sono abbastanza simili ai fiumi neri.
Black Water (acque nere): o fiumi delle fame come li definiscono gli indigeni. Appartiene a questa categoria il Rio Negro. La definizione indigena rende conto dell'acidità della loro acqua e della scarsità di vita che in essi si riscontra. Il colore di questi fiumi è dovuto agli umori acidi disciolti nei terreni di provenienza e al tannino prodotto dalla vegetazione decomposta sotto la superficie.
Ovviamente esistono, oltre a questi tre tipi di acque, anche molte situazioni intermedie.

L'ACQUA
Il pH acido e una carenza di sali minerali disciolti sono caratteristiche tipiche delle acque dell'Amazzonia; ciò significa che sia la durezza totale che quella carbonatica di queste acque sono estremamente basse.
È tuttavia importante sottolineare che altre acque sempre appartenenti al bacino del Rio delle Amazzoni, e in particolare le acque del Perù e della Bolivia, non si attengono a questi parametri generalmente accettati dagli acquariofili.
In queste regioni, infatti, si trovano acque bianche con durezza media e un pH neutro o leggermente alcalino.
I valori dell'acqua rilevati nei biotopi naturali si possono ottenere abbastanza facilmente in acquario anche partendo da acqua del rubinetto con caratteristiche chimiche totalmente diverse. Esistono per questo scopo efficaci impianti di demineralizzazione e diversi sistemi per abbassare il pH.
Nella ricostruzione di un biotopo naturale e per l'allevamento di pesci provenienti dalle regioni amazzoniche è quindi molto importante informarsi della provenienza delle specie che si vogliono ospitare. Anche perché spesso molti dei pesci e delle piante oggi in vendita proviene da allevamenti che mantengono standard di vita diversi da quelli "naturali".

LE SPECIE
Non tutti i pesci amazzonici sono stati individuati o descritti ma si ritiene che ve ne siano tra le 2500 e le 3000 specie. I due ordini più numerosi sono i Caraciformi e i Siluriformi che insieme formano l'80 % dei pesci amazzonici.
Gli esemplari che interessano più direttamente gli acquariofili di tutto il mondo sono quelli che prosperano negli affluenti dall'acqua più bassa e nelle zone vicino alla riva e nella parte di foresta allagata: molti Caracidi come il noto Neon, molti Ciclidi fra cui i famosi Scalari e Discus e i non meno famosi Apistogramma, Cichlasoma ed Aequidens, numerosissimi Siluridi quali i Corydoras per citare solo i più conosciuti. 
Non si ha, quindi, che l'imbarazzo della scelta facendo sempre attenzione alle necessità dei singoli e alla compatibilità tra le specie

ALLESTIMENTO
Il fondo: In genere il fondale naturale dei fiumi d'acqua bianca è fangoso e i fiumi d'acqua nera hanno un letto sabbioso. Al contrario i fiumi d'acqua chiara hanno un fondo roccioso o sassoso.
In generale, pesci provenienti da fiumi d'acqua nera o bianca si trovano bene e possono mostrare tutta la vivacità dei loro colori sopra un fondo scuro; le specie che nuotano nei fiumi d'acqua chiara, invece, preferiscono un ambiente più luminoso.
I rifugi: per arredare un acquario biotopo per pesci amazzonici si deve, in generale, provvedere ad una quantità sufficiente di rifugi che i pesci provenienti dalle acque scure o bianche trovano in natura tra alberi e rami caduti in acqua mentre le specie provenienti da acque chiare li cercano sotto i sassi o tra di essi. Per l'allestimento dell'acquario si possono a questo scopo scegliere legni, mezzi gusci di noci di cocco, canne di bambù e grossi sassi.
Le piante: I pesci lungo le rive dei corsi d'acqua nuotano al riparo della vegetazione emersa, parzialmente ricoperta d'acqua o tra le piante pendenti nell'acqua. Solo in casi eccezionali i pesci trovano riparo tra le piante acquatiche, poiché le acque dell'Amazzonia, spesso torbide, non fanno penetrare sul fondo la luce necessaria per la crescita delle piante.
Per questo motivo i puristi sostengono che per riprodurre fedelmente questi biotopi si deve fare a meno della vegetazione. Tuttavia le piante, oltre a rendere l'acquario più bello, sono spesso importanti per il benessere dei pesci offrendo ulteriori ripari e anche un substrato su cui deporre le uova.
Nei laghi e negli stagni le piante galleggianti forniscono una protezione ulteriore.
In un acquario aperto, ad esempio, Ceratopteris cornuta o C. pteridoides o Eichhornia crassipes e Pistia stratiotes galleggianti sulla superficie creano un ambiente gradito ai pesci. Queste piante, inoltre, formano delle zone d'ombra smorzando l'illuminazione troppo diretta: questo è importante poiché la maggior parte delle specie provengono da acque che scorrono all'ombra della o la cui colorazione impedisce alla luce di filtrare fino al fondo.
Il fondo può essere ricoperto da piante basse che sostituiscono il fogliame riscontrabile nell'ambiente naturale. Sono molto indicate la Microsorium pteropus, Vesicularia dubyana, Anubias nana, anche se non provengono da queste regioni. Per una ricostruzione più fedele sarebbe meglio optare per Echinodorus tenellus.
Un altro ambiente popolato di pesci amazzonici è il ruscello. Per la ricostruzione di questo biotopo è necessario muovere l'acqua con una pompa centrifuga supplementare e in questo caso si deve rinunciare alla vegetazione sommersa allestendo l'acquario con legni e sassi. Togliendo il coperchio, si può tuttavia coltivare sopra l'acquario qualche pianta (Pothos, Philodendron) in modo tale che qualche radice e qualche foglia finiscano nell'acqua dell'acquario.

DUE ESEMPI
I°) Sponda di un piccolo fiume amazzonico - vasca da 100 litri

Per il filtraggio: normale filtro interno caricato con spugna sintetica, lana di perlon, cannolicchi.Per abbassare il pH (ideale 6.5) soprattutto se si vuole ottenere la riproduzione conviene predisporre nel filtro uno spazio che consenta il filtraggio attraverso torba. Nel filtro può anche alloggiare il termoriscaldatore (1da 200watt è sufficiente) per alzare la temperatura a 25 °C in vasca.
L'acqua del rubinetto può andare bene, purchè la sua durezza non superi i 10 dGH altrimenti conviene diluirla con acqua distillata o trattarla (osmosi inversa o resine).
Allestimento: come materiale di fondo si può usare ghiaietto scuro di granulometria fine. In secondo piano poniamo un tronco abbastanza grosso e alcuni altri pezzetti di legno. Verso il fondo si pianta della Vallisneria spiralis e tra i rami qualche pianta di Hydrocotyle leucocephala.. In primo piano si forma un tappeto con Echinodorus tenellus. Per scurire il fondo si possono usare delle foglie marroni di faggio.
Possiamo scegliere fra diverse specie di pesci, ad esempio sempre molto belli e amati sono i neon: ne possiamo introdurre una decina. Insieme ai neon possiamo introdurre 4 Corydoras qualche ciclide nano e qualche Caracide, per esempio 6 del genere Hyphessobrycon (come H. bentosi bentosi) oppure un gruppetto di Carnegiella insieme a un piccolo Loricaride come Ancistrus pulchra. Queste associazioni si ritrovano anche nell'ambiente naturale.

II°) La foresta allagata, ambiente palustre
Acquario di dimensioni variabili - può essere anche piccolino -senza coperchio.
Il livello d'acqua sarà dai 10 ai 20 centimetri.
Insieme alle piante, che in questo ambiente sono importanti, si possono tenere diversi piccoli ciclidi e caracidi.
La parte emersa può essere terrazzata. Vi si può coltivare dei Philodendron che immergono le loro radici aeree nell'acqua. Fate attenzione che se queste radici si rompono secernono un lattice velenoso per i pesci. Le radici di questa pianta si infittiscono parecchio e creano ottimi rifugi per i piccoli pesci. 
Sulla parte emersa o esternamente alla vasca si può piantare anche del Pothos.
Il vetro posteriore può essere rivestito di lastre di torba pressata o con sughero in cui si piantano delle bromelie. Sul fondo, coperto di ghiaietto a granulometria fine e scuro, si possono piantare degli Echinodorus sp. E verso le pareti della Cabomba. Se l'acqua è sufficientemente alta possiamo immettere qualche pianta galleggiante come Pistia stratiotes o Ludwigia
L'illuminazione deve essere effettuata con lampade a sospensione.
Si può aggiungere un piccolo impianto per mantenere il livello dell'acqua costante considerata la mancanza del coperchio.

Alessandra Ardemagni

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