Ci sono moltissime specie di pesci abissali, alcune delle più celebri sono: Melanocetus johnsoni, Cryptopsaras couesii, Thaumatichthys binghami e come dimentica lo squalo abissale, Squaliolus laticaudus.
I pesci abissali sono dotati di bocche enormi e denti aguzzi, occhi grandi e sporgenti, stomaco dilatabile, capace cioè di accogliere una quantità di cibo superiore alle dimensioni normali. La quasi totale mancanza di ossigeno, presente nelle acque, li costringe ad avere un metabolismo molto basso per poter sopravvivere. Ma la particolarità più vistosa è senz ’altro la loro fosforescenza. In realtà si tratta di un fenomeno conosciuto come Bioluminescenza ed è comune a molti animali appartenenti a diversi phyla (i raggruppamenti più grandi nella classificazione degli animali, come ad esempio artropodi, molluschi, vertebrati….). Nel caso dei pesci abissali la luminescenza avviene in particolari organi, i fotofori, attraverso un meccanismo analogo a quello che fa risplendere le lucciole nelle notti estive. Nei fotofori è infatti contenuta una molecola chiamata luciferina la quale, in presenza di ossigeno e con l’aiuto dell’enzima luciferasi, si "eccita" cambiando stato e, quando torna normale, rilascia energia producendo luce.
Tali pesci utilizzano la bioluminescenza soprattutto per comunicare tra loro: il buio degli abissi non consente infatti una visione perfetta e i loro occhi sono in grado di registrare solo i segnali del violetto, del rosso e del blu, le stesse lunghezze d’onda di luce emesse dai fotofori dei loro conspecifici.
Che creature incredibili i pesci abissali, non credi?
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