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Le difese naturali dei nostri cani: cosa sono gli eosinofili?

Un nostro affezionato lettore ci scrive:

"Al mio cane è stato rilevato un numero elevato di eosinofili nel sangue. Vorrei sapere qualcosa di più a riguardo"

Cerchiamo di fare luce su un argomento che pare suscitare l'interesse di molti.

Cosa sono gli eosinofili?
Si tratta di cellule normalmente presenti nel circolo sanguigno che, insieme a neutrofili, linfociti, basofili e monociti vanno a costituire i globuli bianchi. Un animale sano ha un numero di eosinofili che varia da 750 a 1000 unità per microlitro di sangue, ma questo valore è fortemente influenzato dalla zona in cui l'animale vive.
Gli eosinofili, esplicano essenzialmente una funzione di difesa dell'organismo nei confronti di parassiti, in corso di reazioni allergiche, in caso di particolari forme neoplastiche.

Quali situazioni patologiche possono determinarne un aumento?
L' eosinofilia, ovvero l'aumento del numero di eosinofili nel sangue, non crea di per sé scompensi all'animale: la patologia che sta alla base scatena la produzione di questi globuli bianchi da parte del midollo, come un esercito di soldati pronti ad allearsi contro il nemico comune. Il quadro clinico nell'animale quindi dipende esclusivamente dalla malattia primaria.
I parassiti che si localizzano o migrano attraverso i tessuti dell'ospite sono i primi responsabili di questo meccanismo. Negli animali colpiti da verminosi intestinali, polmonari e cardiache gli eosinofili compiono un lavoro di squadra alleandosi con altre due categorie di cellule, i mastociti e i linfociti, per attaccare, uccidere e in alcuni casi distruggere ascaridi, anchilostomi, tenie, strongili, filarie, coccidi, guardia solo per citarne alcuni.
Gli eosinofili, dopo avere formato un vacuolo digestivo tra essi e il "nemico", liberano dai loro tipici granuli delle sostanze parassiticide in grado di danneggiare la parete del parassita e delle sue uova, fino a portarli a morte.
L'altra comune causa di eosinofilia è rappresentata dai processi allergici a carico della cute, dell'apparato respiratorio e digerente.
La dermatite allergica da pulci, l' atopia (allergie da inalazone), le reazioni cutanee a punture di insetti, il complesso del granuloma eosinofilico del gatto sono tutte patologie cutanee che determinano l'aumento degli eosinofili nel sangue.
Nei nostri animali e in particolare nel cane, i processi allergici si manifestano soprattutto con prurito, croste ed eritemi. Nel gatto, oltre che con lesioni cutanee, l'allergia si presenta anche con tosse, respiro frequente, difficoltoso tanto da compiersi a bocca aperta. Si tratta della ben nota asma felina, purtroppo sempre più frequente nei nostri mici d'appartamento.

L'allergia alimentare merita un discorso a parte. Essa rappresenta una piccola percentuale delle forme da ipersensibilità, eppure viene ancora diagnosticata con troppa leggerezza. Le sostanze che scatenano il problema sono alcune proteine della carne, del pesce, delle uova, dei formaggi, del latte e della soia. La diagnosi viene formulata effettuando un esame del sangue che riesce ad identificare gli allergeni responsabili del problema. La dieta ad esclusione, ovvero la somministrazione di un cibo non contenente la proteina responsabile, è il mezzo più attendibile per confermare il problema.
Numerose altre, più rare malattie determinano eosinofilia (alcune forme neoplastiche come i mastocitomi, tutte le malattie in cui c'è una componente infiammatoria come le infezioni batteriche, virali e micotiche, alcune malattie autoimmuni nel cane) ma la loro trattazione sconfinerebbe dai nostri propositi.

Come si cura l'eosinofilia?
A questo punto appare chiaro che l'eosinofilia non è il vero nemico da combattere. Ogni malattia che sta alla base va affrontata con le terapie adeguate, che nel caso di alcune forme allergiche polifattoriali, vanno mantenute per tutta la vita del cane.

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