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Inchiesta dai nostri veterinari: i consigli per le vacanze

Ancora qualche settimana e poi milioni di italiani potranno partire per le agognate ferie… Molti di loro possiedono però un animale e non sempre possono portare con loro il compagno di sempre. Certo, questa sarebbe la scelta più opportuna, ma sono ancora pochi gli alberghi, le pensioni o i camping attrezzati, che consentono a chi possiede un cane di soggiornare con il proprio animale. Una situazione analoga si presenta anche presso gli impianti balneari: si contano sulle dita di una mano (o pressappoco) le spiagge attrezzate ove padroni e cani possono condividere serenamente le vacanze. Per coloro poi, che scelgono di trascorrere il periodo di ferie all’estero, le leggi per l’ingresso degli animali sono complicate da certificati e quarantene… Cosa fare allora? Rinunciare a un mese di Polinesia perché si possiede un alano, che nessun amico è in condizioni di ospitare? Restare chiusi nel proprio appartamento, sviluppando rancore verso il gatto di casa che ci impedisce una settimana in montagna? Come abbiamo ricordato più volte, esistono i compromessi e le cosiddette "vie di mezzo"… Non bisogna generalizzare perché non tutte le pensioni per animali sono lager, tutt’altro. Così per rispondere in modo concreto al problema di come conciliare le vacanze con il proprio amore per gli animali, abbiamo chiesto un consiglio ai nostri amici veterinari. Ci hanno risposto in modo pratico e vi proponiamo con piacere i loro suggerimenti che riguardano il problema estate nella sua globalità. Probabilmente eviteranno a voi e ai vostri amici a quattrozampe un’ estate difficile…

Il Dott. Pasquale Santoro ci suggerisce quattro opzioni:

  1. Portate i compagni con voi.
  2. Se non è possibile, affidateli ad una buona pensione.
  3. Diffidate delle pensioni troppo economiche e verificate personalmente come sono tenuti gli animali.
  4. Verificate che nelle pensioni facciano degli screening che impediscano l'accesso a cani infetti da malattie trasmissibili: chiedete uno screening di ingresso ed uno di uscita.

La Dott.ssa Annamaria Pesole consiglia ai proprietari di fare un'indagine veloce, attraverso gli ambulatori, le agenzie e i servizi internet, relativamente alla conoscenza di tutti quei posti dove è possibile portare il cane. In alternativa si possono lasciare i propri animali in pensione, a tal proposito però consigliamo vivamente di accertarsi della serietà di queste strutture e della importante figura di un collega ivi presente, che sia in grado di fornire all'occorrenza le cure immediate nell'attesa di rapidi contatti col collega che segue da sempre l'animale, e con i diretti proprietari. La Dott.ssa Pesole ricorda, inotre, che nel periodo estivo è importante più che mai prevenire i problemi legati ai parassiti esterni e la puntura di quegli ormai famosi flebotomi, vettori della tanto diffusa malattia che prende il nome di Leishmaniosi. Per qualsiasi dettaglio al riguardo il veterinario di fiducia potrà offrire tutte le informazioni necessarie.

Il Dott. Andrea Colombo raccomanda, innanzitutto, di verificare prima della partenza la regolarità delle profilassi vaccinali e dei trattamenti antiparassitari degli animali. È bene informarsi presso ASL, consolati ed ambasciate (qualora sia previsto un viaggio all'estero) in merito ai documenti necessari all'espatrio ed alle vaccinazioni obbligatorie nei paesi di destinazione. Se poi il nostro animale soggiornerà presso una pensione, meglio sottoporlo ad una visita di controllo prima della partenza; suggeriamo, inoltre, di informare il gestore del tipo di alimentazione, di eventuali terapie in corso e delle abitudini dell'animale.

Nelle zone a rischio di Leishmaniosi (malattia di Lyme, echinococcosi) è fondamentale prendere tutti gli accorgimenti necessari per prevenire tali malattie; per questo è opportuno parlarne con il proprio veterinario di fiducia prima della partenza. Per coloro che, invece, riescono a portare il loro animale in vacanza, ricordiamo di portare con sé il libretto sanitario dell'animale, dove è stato annotato tutto ciò che viene riscontrato durante le visite, interventi chirugici, analisi eseguite, etc. Partire con i propri animali significa anche informarsi presso le compagnie di navigazione/aeree relativamente alle condizioni di viaggio degli animali, all'approvvigionamento di acqua e cibo ed alla pressurizzazione della stiva. In caso di viaggio in automobile non lasciare l'animale solo in auto, neanche per poco tempo, programmare delle soste per permettergli di muoversi e di bere ed evitare di viaggiare nelle ore più calde. Se l'animale in passato ha manifestato segni di nervosismo, ululati, cinetosi e stress da viaggio, ricorrere all'uso di sedativi ma solo su consiglio del Veterinario, evitando assolutamente i rimedi fai da te. E non dimenticarsi di rispettare sempre i regolamenti del luogo di vacanza inerenti la condotta degli animali domestici (guinzaglio, aree per cani, deiezioni, lungomare,ecc...)

Anche il Dr. Stefano Bernacchia ci consiglia di raccogliere informazioni, magari tramite l’APT (ovvero l’Azienda di promozione turistica), circa le strutture turistiche deputate ed attrezzate a ricevere animali; spesso è più facile trovare porte aperte a cani e gatti negli agriturismi. Bisogna anche considerare che, se il viaggio in auto è lungo e l'animale non è abituato, occorre farsi prescrivere dal proprio veterinario farmaci contro il "mal d'auto" ; fare in ogni caso molte soste ed abbeverare ogni volta l'animale. Non dimenticate di portare sempre con voi il numero di telefono del vostro veterinario di fiducia che sarà in grado, in caso di eventuali problemi, di darvi il consiglio giusto o, all'occorrenza, di rimandarvi al collega del luogo di vacanza in cui vi trovate. Assicuratevi sempre che il cane sia munito di un codice di identificazione (tatuaggio o microchip) il quale, oltre che essere obbligatorio per legge preserva noi da spiacevoli salate multe in caso di controlli ed aiuta i nostri cani ad essere facilmente ritrovati in caso di accidentale smarrimento. Si è infatti visto statisticamente che è più probabile che un cane si smarrisca nei luoghi di vacanza che risultano essere estranei ai nostri amici oltre che più ricchi di confusione.

Se non è possibile portare in vacanza il nostro amico quadrupede, consiglia il Dr. Bernacchia, lo si può affidare a una pensione per animali, preferendo quelle con veterinario in sede: una buona cosa è quella di portare anche i suoi "effetti personali" ovvero la sua ciotola, la sua brandina e i suoi giochi abituali: in questo modo è come se avessimo portato un "pezzo di casa" con lui e questo potrà servire a farlo sentire meno solo. Importante è anche assicurarsi che continui a mangiare lo stesso cibo di casa onde evitare spiacevoli diarree da cambio brusco di alimentazione. In molte città sono nati anche i "Dog sitter" ovvero persone che si prendono cura del cane alimentandolo e facendolo passeggiare giornalmente per tutto il periodo della vacanza dei proprietari.

Il Dott. Ottavio Bonafini sottolinea come nel periodo estivo il problema più grosso riguardi il pericolo di contrarre la Leishmaniosi. Bisogna quindi trattare il cane con opportuni prodotti preventivi e tenerlo in casa durante le ore serali e la notte. In montagna difficilmente si pone il problema zanzare, ma ci sono le vipere e i cani curiosi sono soggetti a essere morsi. Nel caso accada è opportuno tranquillizzare il cane perché più si muove più il veleno entra in circolo e portarlo al più vicino pronto soccorso veterinario. Particolare attenzione ai colpi di calore: non lasciare il cane in macchina sotto il sole oppure in garage e capannoni, portarlo fuori nelle ore più fresche e non farlo giocare a lungo. Doppiamente attenzione se il cane ha disturbi al cuore oppure se fa parte delle razze brachicefale come boxer, carlini, bulldog che già per natura hanno problemi respiratori e per i quali col caldo aumentano i fenomeni di apnea che possono portare alla morte. Nel caso si veda il cane sofferente per il caldo è utile bagnarlo subito con dell’acqua fredda per far abbassare la temperatura e portarlo dal veterinario per un controllo e per accertarsi che non siano già entrati in atto dei processi innescati dall’innalzamento della temperatura corporea.

Se sta male durante il viaggio in auto, ci sono degli appositi medicinali da somministrare prima di partire ed è bene abituarlo nei giorni precedenti la partenza facendo brevi spostamenti. Se si porta il cane all’estero poi è indispensabile il certificato di buona salute e l’antirabbica fatta almeno un mese prima. Anche il Dr. Bonafini rivolge poi un appello ai padroni: comportarsi bene in giro, cioè raccogliere i bisognini, far sì che il cane non disturbi perché già non sono ben visti, in più se anche i padroni sono maleducati… non c’è nemmeno un minimo di tolleranza.

Il Dott. Alessandro Contrino ci ricorda che gli animali non vanno lasciati in auto, perché con il sole e il caldo anche il tener giù uno spiraglio di finestrino non è sufficiente. Un altro consiglio riguarda la passeggiata: è bene evitare di portare il cane fuori dalle 17 al tramonto, nelle zone dove è diffusa la leishmaniosi: è il periodo in cui le zanzare pungono più facilmente. D’altra parte, in questa stagione, è meglio ridurre l’attività fisica. Come accortezza si può proteggere tutto l’animale con appositi spray e soprattutto la canna nasale poiché meta prediletta dalle zanzare. Un’altra norma è quella di mettere a disposizione dei nostri animali abbondante acqua fresca durante tutta la giornata e somministrare i pasti nelle ore più fresche, quindi la mattina presto o la sera. Se si porta il cane in spiaggia è utile sciacquarlo con acqua dolce dopo ogni bagno in mare o perlomeno a fine giornata per evitare che il sale provochi irritazioni alla pelle. E per i proprietari di felini? Per i gatti, suggerisce il Dr. Contrino,: sarebbe meglio non portarli via poiché più indipendenti sanno da soli come badare a sé stessi. Soprattutto se si sta via solo il weekend, conviene lasciargli a disposizione abbondante acqua e cibo secco, perché non si deteriora. Anche per i gatti vale il discorso di antiparassitari per pulci e zecche e occorre anche prestare attenzione alla filariosi felina, meno conosciuta ma che colpisce anche i nostri gatti; la prevenzione avviene somministrando una pastiglia. Non c’è invece pericolo per la leishmaniosi.

E per i proprietari di serpenti, tartarughe ed esotici in generale? Il nostro specialista, il Dott. Kiumars Khadivi, ci spiega che nonostante la maggior parte di questi animali vivano in ambienti molto caldi, la temperatura è importante e va tenuta controllata. Durante il trasporto devono essere tenuti in contenitori ampi e sicuri per evitare che si facciano del male e occorre stare attenti a che non escano perché potrebbero costituire un pericolo per chi guida o perché lo disturbano o perché, se molto piccoli, possono infilarsi ovunque. Prima di partire è consigliabile accertarsi della buona salute dell’animale e di eventuali malattie che potrebbe contrarre nel luogo di villeggiatura. Con gli esotici si pone ancora di più che con altri animali il problema del portarlo con sé: non tutte le strutture che accettano animali accettano anche rettili perché potrebbero spaventare la gente. Inoltre in alcuni Paesi alcune specie non possono entrare o per farlo hanno bisogno di certificati particolari.

 

a cura di Flaminia Paolucci Mancinelli

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